Compilare un’autocertificazione falsa costituisce reato. Quali sono le sanzioni penali che la legge prevede nel caso in cui l’autocertificazione per gli spostamenti contenga dichiarazioni mendaci?
Dal 4 maggio è cominciata la tanto attesa fase 2.
Il dpcm del 26 aprile ha confermato la necessità dell’autocertificazione per gli spostamenti. Vi abbiamo già spiegato nell’articolo precedente come compilarla e per quali ragioni è consentito spostarsi.
Il modulo di autocertificazione predisposto dal Ministero dell’Interno deve essere compilato secondo verità.
Le dichiarazioni in esso contenute, infatti, vengono rese ai sensi dell’art. 76 del D.P.R. 45/2000.
Questo significa che chi rende dichiarazioni false è perseguibile penalmente.
La veridicità delle informazioni contenute nell’autodichiarazione potrà essere verificata in un momento successivo dalle autorità. Nel caso in cui emergano false dichiarazioni le conseguenze penali saranno severissime.
Quando un’autocertificazione è falsa?
Una dichiarazione è falsa quando contiene dati non veritieri. In particolare si commette reato sia quando si dichiara l’esistenza di un motivo in realtà inesistente (motivo di salute, lavoro, necessità urgente), sia se si dichiarano dati anagrafici mendaci (falso nome, falso cognome o indirizzo).
Perciò se dichiari l’esistenza di un motivo che giustifica lo spostamento ma che in realtà non esiste, rischi una condanna sino a due anni. Il reato che si configura è quello di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico ed è previsto e punito dall’articolo 483 del codice penale.
Se invece la falsa dichiarazione riguarda le qualità personali del dichiarante (In altre parole quando si dichiarano alle autorità “dati falsi”) il reato che ricorre è ben più grave ed è quello di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri è previsto dall’articolo 495 del codice penale. Questo reato è punito con la reclusione da uno a sei anni.
A voler essere precisi, è opportuno segnalare che una recente pronuncia della Suprema Corte di Cassazione (sent. n. 19695, 05/03/2019) ha statuito che nella nozione di qualità personali non rientrano soltanto quelle primarie cioè quelle che riguardano l’identità e lo stato civile ma anche tutte le altre idonee ad identificare una persona quale ad esempio è la professione
Di conseguenza, se dichiari che ti stai spostando per un motivo di lavoro connesso alla professione mentre in realtà non eserciti la professione dichiarata potresti essere punito con la pena più grave prevista dall’articolo 495 del codice penale e non per la fattispecie meno grave della falsità ideologica.
Che vogliate chiamarle false dichiarazioni in autocertificazione, o autodichiarazione falsa, il risultato non cambia. La falsa autocertificazione è reato
Autocertificazione falsa sanzioni
Perciò, se esci di casa senza una giusta motivazione oltre alla multa per infrazione del divieto di spostarsi sul territorio da 400 a 3000 euro, rischi anche una denuncia per falso.
Se vuoi rimanere informato su tutte le novità legislative in tema di Coronavirus segui la nostra sezione DIRITTO
Comments 2