Avvocato robot? Non ti temo! Il mondo è in continua evoluzione, lo è sempre stato, fa parte della storia, della vita e finanche della sopravvivenza. Ma un interrogativo appare spontaneo: Il progresso tecnologico a cui siamo ormai abituati ad assistere da qualche anno, può considerarsi sempre benefico oppure stiamo rischiando che si trasformi in regresso sia pure in termini di umanità? La questione non è di poco conto se solo si pensi che la tecnologia sta sostituendo gran parte del nostro mondo. E lo sta facendo sempre più velocemente e azzarderei dire quotidianamente.
Avvocati VS Intelligenza artificiale
La sostituzione di strumenti, oggetti ed elementi del passato con software o hardware sempre aggiornatissimi rappresenta senza dubbio un vantaggio nonché una meta tanto ambita che ci permette di risparmiare tempo e fatica in qualsiasi ambito del nostro vivere quotidiano. Ma quanto è vantaggioso, invece, quel progresso tecnologico che porta alla sostituzione di esseri umani con i modernissimi robot? Non è l’ultimo film di fantascienza, l’avvento dei robot è già realtà e rischia di diventare consuetudine in diversi ambiti. Siamo ormai abituati già da un pezzo alle biglietterie automatizzate, casse, distributori di benzina, applicazioni tutto fare e chi più ne ha più ne metta. Ma cosa succederebbe se ad essere sostituito fosse un essere umano, un lavoratore?
E’ già successo in svariati settori ed è quello che sta accadendo anche nel settore legale in Italia. I nostri cugini americani hanno già sperimentato l’avvocato robot. In Italia, invece, è già da un po’ che esistono software progettati per ordinare e coordinare fascicoli, rinvenire massime o intere sentenze. Grazie al cielo esistono e aiutano i professionisti a dispiegare numerose pratiche riducendo di gran lunga tempi e mole di lavoro evitando al professionista lavoro lungo e talvolta ripetitivo.
DoNotPay crea l’Avvocato Robot
Ma fino a che punto la tecnologia si rivela vantaggiosa? Ebbene, L’avvocato bot esite già in 50 stati degli USA e si occupa, almeno per il momento, di ottenere un risarcimento per le multe ricevute ingiustamente nei parcheggi. Il servizio “DoNotPay” ”. In pratica l’utente può contattare via chat il robot avvocato e descrivere il suo problema, il robot interagisce con l’utente fino ad avere chiara la situazione, successivamente produce uno scritto che l’utente opportunamente potrà firmare ed inviare al comune. Tutto molto semplice e forse anche più economico rispetto alla consulenza di un professionista, ma come è possibile? L’avvocato robot funziona in modo non dissimile a Google. E’ programmato in base ad una serie di algoritmi ed educato alle normative vigenti. E allora? Dove vorremmo arrivare? Pensiamo davvero che sostituire esseri umani con programmatori sia la vera svolta?
Avvocato robot: è un vero rischio per la categoria?
Ebbene il rischio che i robot possano sostituirci è sentito nelle cause più routinarie dove è sufficiente la compilazione di moduli o richieste ma questo, per fortuna, non è a mio avviso un allarme attuale in tutti gli altri settori del diritto specie in quelli che hanno ad oggetto l’essere umano e la sua dignità quali appunto i processi penali. Il rito penale improntato sulla tutela della dignità di ogni essere umano, sui principi dell’oralità e del contraddittorio non può essere ridotto ad un freddo algoritmo perché dietro un processo penale ci sono nottate in bianco trascorse a leggere e rileggere faldoni, approfondimenti, letture, studio, ma soprattututto conforto che il professionista sempre offre al cliente quale confidente prima ancora che come difensore.
Nei settori del diritto specie in quelli che hanno ad oggetto l’essere umano ritengo che i robot abbiano ancora molta strada da fare. A questo punto una domanda è d’obbligo, affidereste la vostra libertà nelle mani di un robot?
Nel frattempo vi lascio alle parole di un grande della giurisprudenza il maestro Calamandrei:
“Molte professioni possono farsi con il cervello e non con il cuore; ma l’avvocato no! L’avvocato non può essere un puro logico né un ironico scettico, l’avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sé; assumere su di sé i loro dolori e sentire come sue le loro ambascie”.
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