Everdays è il social dei defunti ideato da Mark Alhermizi che vanta già un milione e mezzo di contatti. L’ ideatore definisce l’App come “Il facebook dei defunti”
“Finché morte non vi separi” è parte della formula che unisce due persone durante la cerimonia nuziale. Quante volte ironicamente abbiamo ripreso l’espressione, isolandola dal proprio contesto, per prendere in giro qualcuno che ha una dipendenza da un oggetto, un’attività, una persona?
Magari l’abbiamo detto proprio all’amico sempre ricurvo sul suo cellulare, immerso nello schermo del suo tablet, catturato dalle squillanti notifiche a qualunque ora del giorno e della notte. Magari, nell’intento di distrarlo dall’infernale aggeggio elettronico, ci siamo sentiti rispondere dall’interessato “Dovrai passare sul mio cadavere!”.
Ebbene, non so se essere lieta o meno di annunciarvi, che a breve non sarà neanche la morte a portarci via dal mondo virtuale. Se è vero che quello che pubblichiamo, pur tentando di cancellarlo, lascia una traccia indelebile sul web, è altrettanto vero che, questi contenuti resteranno per sempre nella realtà virtuale, sopravvivendo a noi stessi ed al nostro ricordo.
Ma qui qualcuno ha pensato di fare qualcosa di più che lasciare un semplice ricordo in rete.
Si tratta di Everdays, una piattaforma con cui amici e famigliari di un defunto possono creare contenuti che riguardano il compianto, che fosse utente o meno del mondo virtuale.
Non è una novità portare la morte sugli schermi grandi e piccoli della nostra quotidianità. Se fino a qualche anno fa il lutto era vissuto in maniera intima e quasi nascosta, oggi viene invece quasi annunciato sulle piattaforme social che sostituiscono gli antichi mezzi di divulgazione delle notizie luttuose (vedi i manifesti funebri, i giri di telefonate, la capera di turno e il salumiere all’angolo).
In Italia, dove non è ancora disponibile quest’app, ci aveva già pensato annuncifunebri.it a fornire uno spazio in cui pubblicare necrologi e, a chi lo desidera, di inviare i propri messaggi di condoglianze alla famiglia che ha subito la perdita. Ma creare un vero e proprio social, era un’idea abbastanza lontana, probabilmente a causa di una considerazione più conservatrice del lutto.
Everdays, il social network dei defunti
Everdays, creato e gestito da Mark Alhermizi, nella versione sito ed app, nasce dalla volontà di creare uno spazio virtuale in cui condividere contenuti generati dagli utenti sui defunti, come tributi e fotografie, oppure chattare con gli iscritti e creare eventi a tema. L’obiettivo principale è quello di tenere vivo il ricordo del defunto.
Questo Facebook della morte fornirebbe l’occasione per ricordare il defunto e dare pace alla sua memoria attraverso un’eterna commemorazione della sua passata vita. A dimostrazione che, forse, i famosi 15 minuti di celebrità di cui parlava Andy Warhol e che spettano a ciascuno di noi, non ci saranno concessi soltanto in vita natural durante.
Inoltre, bisogna considerare che oggi siamo circa 2 miliardi ad utilizzare Facebook e, secondo alcune statistiche nel giro di qualche decennio risulteranno iscritti in piattaforma più morti che vivi, grazie ad un sistema che il social ha creato per gestire gli account delle persone decedute.
Da qui, l’idea geniale. Un social tutto per i morti, gestito dai vivi.
Everdays il social dei defunti conta su una fitta partnership con imprese di onoranze funebri, un sistema di tecnologie interattive, per mantenere informata la comunità di persone che potrebbero essere interessate alle notizie relative ad un lutto e permettergli così di partecipare ai funerali o inviare messaggi di condoglianze.
Non è difficile da usare, in quanto somiglia molto all’ormai noto Facebook, con un’unica fondamentale differenza, che magari per l’utente base può essere scarsamente percettibile: Everdays non userà i dati caricati ai fini commerciali e di marketing. Bello sforzo, sono morti!
Sarebbero difficili da convincere a comprare un prodotto piuttosto che un altro.
Ma d’altro canto, se dobbiamo rassegnarci all’idea che il lutto è diventato un fenomeno da condividere in qualunque spazio messo a disposizione dalla società, allora in effetti il fondatore ha ragione di pensare che non esiste nulla di adeguatamente rispettoso al momento. Da qui l’idea di creare uno spazio completamente privo di pubblicità e troll, in cui consumare il lutto collettivo.
C’è di positivo che almeno nell’aldilà saremo liberi da ogni tipo di vessazione commerciale. O almeno dobbiamo augurarcelo.
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