Organizzare un viaggio a Zanzibar è stata la cosa migliore che potessi fare, aldilà delle spiagge paradisiache e della natura incontaminata, Zanzibar mi ha davvero cambiata. Un viaggio a Zanzibar ti consentirà di andare ben oltre la semplice idea di vacanza
L' Africa è tante cose... È la fame, i bambini che giocano nel fango con le pietre e i rami degli alberi, le case fatte di pezzi sgangherati di legno e lastre di metallo... Ma è anche la natura, generosa e imponente, i sorrisi inarrestabili, l'ostinazione, i canti, l'amicizia e la gioia di vivere...Ha un cuore grande l'Africa, non ha nulla, ma è pronta a dare tutto...
Il viaggio a Zanzibar stata la migliore cosa che potessi fare questa estate
E’ trascorso ormai circa un mese dal mio viaggio a Zanzibar. Chi mi conosce sa bene che viaggio molto e che adoro pubblicare immediatamente dopo l’arrivo a casa articoli vari per descrivervi luoghi e fornirvi le informazioni necessarie per organizzare i vostri viaggi.
Amo dispensare consigli sulla base della mia esperienza diretta. Questo, allo scopo di evitare che possiate incappare in brutte sorprese, ma anche per alleggerirvi nella fase organizzativa.
Questa volta però è accaduto qualcosa di strano, di insolito, devo dire che non mi era mai accaduto prima d’ora, in nessun viaggio. Al mio ritorno, a un certo punto, ho avuto quasi un blocco della scrittura, come se scrivere di Zanzibar mi facesse male.
Mi mancava così tanto che effettivamente non riuscivo a mettere nero su bianco quella meravigliosa esperienza fatta lo scorso luglio in uno scenario paradisiaco. Te lo assicuro non sto esagerando e sono sicura che se vi ti recherai a Zanzibar tornerai a casa con le stesse intense emozioni e con il cuore ricolmo di gioia.
Ti avverto, quello che leggerai ti sembrerà esagerato e spropositato, penserai che sto enfatizzando per beccare like e condivisioni. Posso assicurarti che per quanto possa descrivere in maniera accurata cosa significa visitare Zanzibar, non sarà mai reale come viverla. Quando e se ti recherai a Zanzibar immagino che considererai questo articolo anzi riduttivo. Non è possibile racchiudere la sua bellezza in una foto o in un video. Non è possibile descrivere a parole le emozioni che si provano lì.
All’arrivo, durante e dopo il viaggio.
All’arrivo in Italia? Sono cambiata e cerco di applicare, anche quando sembra più difficile, la filosofia dell’Hakuna Matata. Più avanti vi dirò anche cosa significa.
Nell’articolo non ti indicherò consigli utili sull’organizzazione e l’acquisto dei biglietti aerei, le varie tratte, le escursioni, gli alloggi, spiagge, cucina locale, come spostarsi a Zanzibar, quando andare e quali sono le esperienze da fare a Zanzibar che ti cambieranno la vita, per questo vi rimando ad un altro articolo in cui troverete tutte le informazioni pratiche.
In questo articolo vorrei solo trasmetterti ciò che Zanzibar mi ha dato, senza dubbio ha lasciato il segno.
Non esagero, Zanzibar non è solo mare e spiagge paradisiache, è tantissimo altro. Zanzibar è un mondo diverso che ha tanto da insegnarci. In genere, dopo ogni viaggio, porto via un pezzo di quel luogo e lo custodisco nel mio cuore.
A Zanzibar invece il cuore l’ho lasciato li‘.
Cercherò di descrivere la mia esperienza in vari articoli per evitare di scriverne uno lungo e pesante, in modo tale che potrai scegliere di leggere solo quello che ti interessa. Ho gia redatto un articolo sull’escursione che mi ha stregata, Nakupenda, Prison Island e Stone Town. Nell’articolo troverai tutte le informazioni necessarie per organizzare l’escursione con foto e video con riprese aeree in 4K.
Perché dovresti organizzare un viaggio a Zanzibar
Mare, scenari da cartolina e relax
Zanzibar è una delle più belle mete turistiche del mondo e vale la pena vederla almeno una volta nella vita.
Se ami il mare Zanzibar è sicuramente il posto giusto, lunghe distese di sabbia sottilissima e bianchissima ti accarezzeranno. La sabbia è pari al borotalco e non scherzo quando dico che l’effetto seta al contatto con la pelle è una piacevole carezza.
Le acque sono cristalline e il colore del mare varia a seconda delle zone e raggiunge delle tonalità abbaglianti, scenari da cartolina. A sud grazie al fenomeno delle maree le tonalità di verde, azzurro ti lasceranno stregato. Il mare di mille colori cambia da un momento all’altro. E’ stata un’esperienza da favola. Vi racconto qui il fenomeno delle maree, la vacanza a sud di Zanzibar, pro e contro delle maree.
Il relax è assicurato ma l’arcipelago di Zanzibar non offre solo mare sole e scenari incontaminati.
Il sorriso e l’ospitalità del popolo Zanzibarino
Zanzibar è un luogo ricco di storia e cultura millenaria. Le strade profumano di spezie e i sorrisi e l’accoglienza del popolo ti rimarranno nel cuore per tutta la vita.
La vacanza a Zanzibar più di qualsiasi altro luogo in cui mi sono recata mi ha dato la possibilità di stare a stretto contatto con la popolazione. Non ci siamo limitate alle escursioni e alla vita in resort, ma abbiamo girato per villaggi, anche i più remoti e cio’ ci ha dato la possibilità di conoscere da vicino usi e abitudini ma sopratutto di avere un contatto ravvicinato con questa meravigliosa popolazione.
Le mille emozioni che Zanzibar ti lascia nel cuore
L’ arrivo a Zanzibar mi ha fatto abbastanza affetto. Il tragitto, non breve, dall’aeroporto al nostro resort a Nungwi mi ha dato parecchio da riflettere. Il popolo è povero, le strade sono quasi sempre accumuli di fango e detriti, la vita non è agiata e tranquilla come la nostra, eppure il popolo è felice ed è sempre pronto a donarti il cuore.
E’ stato un colpo al cuore vedere la povertà assoluta, abbiamo fatto scalo a Dubai siamo dunque partiti da uno dei posti più ricchi del mondo ad uno molto povero, e le differenze mi hanno onestamente fatto rabbrividire. La povertà di Zanzibar non è minimamente paragonabile ad alcuni, purtroppo ancora troppi, luoghi dell’Africa, ma è comunque lontanissima dal nostro agiato e ricco mondo occidentale.
Siamo arrivate a Zanzibar prima ancora dell’alba e in paese erano già tutti svegli a darsi da fare, le strade principali trafficate e sul ciglio della strada tanti bambini a vagar da soli ma già abituati a muoversi per le vie del paese dando una manco ai grandi.
La prima cosa che mi ha colpito sono stati i dalla dalla o dala dala. Sapete cosa sono? Ho dedicato un articolo a questo bizzarro mezzo di trasporto. Nell’articolo vi spiego anche come mai lui è lì appeso ma sopratutto che ruolo ha.
Il primo contatto diretto che ho avuto con il popolo è stato nel villaggio di Nungwi che si trova nella zona Nord dell’Isola si tratta della zona più turistica e quindi anche la meno povera, ma ciò nonostante la povertà, purtroppo, balza subito all’occhio.
Passeggiando lungo il villaggio di Nungwi tra negozietti, bancarelle e case molto molto povere il mio occhio è dapprima caduto su una coppia di ragazzi intenti a sbucciare le patate, i loro occhi erano puliti e i sorrisi stampati sul volto trasmettevano gioia, felicità e serenità. Quella scena indimenticabile ha rappresentato per me l’esempio di forza di volontà, di coraggio e di grande estrema bellezza.
Noi europei siamo abituati ad una vita frenetica e piena di confort, ci troviamo in un epoca sviluppatissima, comunichiamo a miliardi di chilometri di distanza e basta chiedere ad alexa di farci il caffè e di spegnere la luce, possiamo anche chiederle di cantarci una canzone o raccontarci una storia.
Ma ciò nonostante, il popolo è infelice, nonostante il popolo abbia tutto, desidera ancora altro ed è sempre scontento, sta sempre a lamentarsi e a commettere cattiverie.
Quei due ragazzi invece erano felici per il nulla, erano felici nonostante non avessero gli stessi privilegi di tutti i turisti che ogni anno vedono girare per l’Isola.
Non dimenticherò mai quegli occhi, quei sorrisi e quella forza d’animo.
Il momento più emozionante però è stato alla vista di una bimba piccola che giocava felice con le uniche cose che aveva: del fango e una stecchetta di legno. In quel momento ho pianto non poco.
Voglio però chiarire che per quel che mi è parso di vedere e ascoltare dalla viva voce delle persone del posto e anche di italiani che lì ci vivono è che per fortuna a Zanzibar non si muore di fame, ma il territorio è ancora molto molto povero. Pur essendo una zona turistica ove i resort di lusso pullulano dall’altro lato della medaglia ci sono case di fango e strade devastate. La sanità non si sa neppure cosa significa, a scuola ci vai solo se hai i soldi per potertela permettere. La stragrande maggioranza dei zanzibarini vive per procurarsi da vivere giorno per giorno, si campa alla giornata. Per questo avrai modo di capire che i loro valori sono molto diversi dai nostri.
Loro conoscono la fame, il sacrificio, la malattia senza mai perdere il sorriso. Senza dubbio i turisti aiutano molto questo popolo ma c’è da considerare che l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia ha peggiorato le condizioni economiche.
Per questo ti consiglio di mettere in valigia: medicinali, penne e pennarelli colorati, giocattoli per poterli dispensare alla gente del posto. Eviterei le caramelle per i bambini per i problemi di carie che si potrebbero poi presentare ai denti.
Non voglio però angosciarti o annoiarti, non è questo l’obiettivo dell’articolo, e nemmeno del viaggio a Zanzibar, fidati che il popolo è sempre così gentile e disponibile che ti farà vivere una vacanza perfetta.
Il sorriso del popolo
Il sorriso stampato sul volto del popolo h24 ti darà ogni giorno una bella dose di positività, allegria e felicità. Il popolo non resta mai sulle sue e cerca sempre un contatto, un dialogo.
Sul posto abbiamo fatto un pò di amicizie, sia con italiani che vivono e lavorano lì, sia con Zanzibarini. Tutti ci hanno descritto il carattere affabile e socievole di questo meraviglioso popolo.
Vero è che molti ti avvicinano per obbiettivi di natura economica. C’è chi ti avvicina per escursioni, chi vuole venderti oggetti vari, massaggi, souvenir, quadri ecc.
Ma c’è anche chi semplicemente ti saluta e vuole scambiare quattro chiacchiere con te semplicemente per amicizia. Pe questo popolo l’amicizia è un valore davvero importante, mi è parso di vedere che sono molto uniti e cercano ti aiutarsi tra loro nelle sfide quotidiane.
Sono socievoli e disponibili, è possibile che si fermino a salutarti solo per chiederti come stai e se ti stai trovando bene, anche di dove sei.
Quando ti troverai lì verrai inondato di Jambo! e di Karibu, che significa rispettivamente Ciao e Benvenuto, ma sopratutto di Hakuna Matata!
Sai cosa significa? Hakuna matata è la loro filosofia di vita, significa stai senza pensieri, va tutto bene, stai tranquillo. E’ un modo unico di affrontare la vita. E’ successo questo? Hakuna matata, prendila alla leggera perchè se si può risolvere allora lo risolviamo, ma se non si può risolvere è inutile sforzarsi quindi: Hakuna Matata!
Organizzare un viaggio a Zanzibar – Beach Boys e Masai
Discorso a parte per beach Boys e Masai. In linea di massima troverai sulle spiagge moltissimi beach boys e masai. Entità ed insistenza varia a seconda delle zone. Nella zona nord essendo la più turistica questo fenomeno è molto evidente. Beach Boys e masai sono anche molto più insistenti. Ho notato molte differenze tra Nungwi e Jambiani. A Nungwi era praticamente impossibile passeggiare in spiaggia, fare il bagno, ma anche prendere il sole che si era praticamente avvolti dal loro arrivo.
Devo dire a proposito di questo quattro cose.
Quando sono arrivata devo dire che mi sono sentita un pò asfissiata da questo comportamento. Quando arrivi a Zanzibar di fronte ad una bellezza così assurda la prima cosa che vuoi fare è stenderti al sole e rilassarti ab eterno senza sentir volare una mosca.
Ti renderai invece subito conto che le spiagge sono vivaci e Masai e Beach boys non ti faranno mai annoiare. E’ durato giusto qualche istante quella sensazione quasi di fastidio perchè devo dire che sono tantissimi e sono molto insistenti, insomma smettono quando hai acquistato qualcosa, e se calcoli che ognuno di loro ha merce diversa e ognuno di loro ti dice “compra qualcosa anche da me, un pò per uno non fa male a nessuno”, beh a voi no, però a me si… hahaha
Risultato? Ho acquistato l’impossibile, non per utilità ma per aiutare questa meravigliosa gente.
Il termine insistenza è forse erroneo perchè non ti lascia comprendere come effettivamente sia la situazione.
La loro insistenza non è fastidiosa, ti affezionerai a loro, farai amicizia e capirai anche che tutto quello che fanno oltre a farlo per necessità viene anche fatto con molto garbo e gentilezza, insomma ci sanno fare.
Mai poi parlano un italiano perfetto!
Una cosa simpatica è che ognuno di loro utilizza un nome differente a seconda della nazionalità dei turisti. Non dimenticherò mai Raul Bova e Monica Bellusci! Sono stati i primi che ho conosciuto lì a Nungwi.
I bambini di Zanzibar
I bambini a Zanzibar sono meravigliosi, bellissimi e pieni d’amore. In zona Nungwi li ho visti quando mi recavo al villaggio, a Jambiani invece era qualcosa di meraviglioso, i bambini scendevano in spiaggia dal villaggio in diversi momenti della giornata ed era molto bello osservarli, avvicinarli e sorridere con loro.
A Jambiani grazie al fenomeno delle maree donne e bambini coltivano e raccolgono le alghe quando c’è bassa marea, un qualcosa di molto affascinante ma anche emozionante da vedere, te lo racconto in questo articolo. E’ una bella emozione vedere i bambini scendere in spiaggia e vederli aiutare le donne con la raccolta delle alghe. Alla sera è possibile vederli giocare a pallone in spiaggia mentre al pomeriggio molto spesso potrai vederli fare il bagno.
Detta così sembra un’attrazione, non è questo. Guardare quei bimbi ti riempirà il cuore di gioia e allo stesso tempo di profonda emozione.
Jambiani è molto più selvaggia, lontana dal turismo di massa di Nungwi ti consentirà di sentire la vicino la vera essenza di Zanzibar. Devi assolutamente vederla. Ti parlo qui di Jambiani.
A proposito del bagno ho fatto il bagno insieme ad una famiglia Zanzibarina, è stato molto bello. Provavo a fingere di non saper nuotare per far divertire i bambini. Cercavano di aiutarmi ma allo stesso tempo ridevano divertiti, con un garbo e un’educazione e con quel sorriso autentico. E’ stato davvero molto bello.
Ho lasciato loro dei soldi, devi vestiti e anche un mp3.
Allora? ti ho convinto ad organizzare un viaggio a Zanzibar?
Insomma se questi motivi ti hanno convinto a visitare questo fantastico paradiso, leggi questo articolo con tutti i dettagli e i consigli per organizzare un viaggio a Zanzibar.
Avessi i soldi andrei pure io ..🤞spero un giorno di poterlo fare.
te lo auguro vivamente, grazie per aver letto l’articolo
Ciao, ho vissuto 3 anni a Zanzibar, mi sento di dissentire per iun consiglio che hai dato in buona fede. Non riempite la valigia di quaderni biro e giocattoli e soprattutto medicine, vi costerà sicuramene meno e in più contribuite all’economia locale, anche i giocattoli spesso non vanno. È e i nostri loro giocano in gruppo e le medicine le nostre dopo non le possono reperire e meglio andare in farmacia della città e prenderle li
È un errore che fanno in tanti( lo so che siete in buona fede ) perché pochi lo dicono ed un errore spesso delle agenzie di viaggi
Per il resto concordo, di Zanzibar ed dei zanzibarini vi si innamora♥️
Ciao Patty, innanzitutto grazie mille per averci dato la tua testimonianza. Che dire grazie dei consigli ne faremo tesoro sia noi stesse che i nostri lettori. Per quanto concerne la nostra esperienza personale posso dirti che relativamente ai farmaci devo dire che siamo partite con una bella scorpacciata poichè mia moglie è medico e quindi non viaggiamo mai senza ma sopratutto siamo ben fornite pure in casa, considerata la meta abbiamo messo in valigia qualcosa in più, ma la nostra è un’esperienza personale, ciò che invece dici tu è giustissimo. Devo anche dirti che ho portato in valigia un pò di cose ma moltissime le ho comprate li’, tantissime cose che non mi sono servite solo per far girare un pò l’economia di quel paese meraviglioso. Per il resto grazie davvero. Seguici se ti va sono in uscita altri articoli