Escursione a Nakupenda e Prison Island senza dimenticarsi di Stone Town è un’esperienza che dovresti fare se sei a Zanzibar. Nell’articolo vi racconto la mia esperienza.
Questa volta ci siamo spinti ben oltre Oceano, siamo partiti dall’Europa, in particolare dall’Italia, abbiamo sorvolato la Puglia, la Grecia, la Turchia, l’Iran e gli Emirati Arabi Uniti prima di mettere piede per la prima volta nella nostra vita nella meravigliosa terra Africana.
Lascerò commenti e descrizioni strappalacrime nel post dedicato a Zanzibar dove troverete dritte e informazioni per l’organizzazione del vostro viaggio in terra Zanzibarina.
Non posso però esimermi dal testimoniare che il Mal d’africa esiste davvero. L’ Africa è una terra meravigliosa. Tutto ha un altro sapore, odore, colori, situazioni ed abitudini mai viste prime. Non potrai non innamorarti del popolo Zanzibarino delle tradizioni e dei panorami magici.
Ops devo fermarmi, mi ero promessa di non spingermi oltre in questo articolo che ho deciso di scrivere in maniera più concisa per darvi tutte le informazioni di cui avete bisogno per l’organizzazione dell’escursione a Nakupenda.
Nakupenda Island
Se sei finito in questo post, probabilmente, è perchè stai organizzando una vacanza a Zanzibar o forse la stai ancora sognando. Sappi che nulla è impossibile: con una buona dose di capacità organizzative e con le informazioni necessarie ti risulterà tutto più semplice. Con questo articolo cercherò di darti una mano indicandoti come mi sono mossa per visitare la bella Nakupenda.
Ti lascio il video che ho girato a Nakupenda con il mio drone.
Dove si trova Nakupenda
Forse già sai che Nakupenda è una lingua di sabbia che emerge e scompare a seconda delle maree e si trova nel bel mezzo dell’Oceano Indiano, non lontano dalla Capitale di Zanzibar: l’antichissima Stone Town. Le acque sono cristalline, i colori raggiungono una quantità sconfinata di tonalità del blu e del verde.
Vi delizierete ad osservare il fondale ricchissimo di pesci tropicali, stelle marine di vari colori e dimensioni, ricci, spugne e tantissimi vivaci abitanti dell’Oceano.
Escursione a Nakupenda e Prison Island da Nungwi
Siamo partiti dal nostro resort a Nungwi con un pulmino insieme ad altre 7 persone, in totale nove più la guida e l’autista. Avevamo già conosciuto Gaia e Simone con il piccolo Leonardo su Facebook in un gruppo dedicato a Zanzibar e ci eravamo organizzati per fare insieme le escursioni, e così è stato.
Per strada ci è capitato di vedere tanti simpaticissimi daladala, se non sai cosa sono ho scritto un articolo per te.
La partenza alle ore 8 del mattino, il rientro fissato per le 18 ma la visita a Stone town ci ha trattenuti. Siamo rientrati alle otto. In linea di massima l’escursione a Nakupenda è abbinata alla visita a Prison Island e talvolta in più c’è anche Stone Town, come è capitato anche a noi.
Nungwi è un villaggio meraviglioso che si trova a nord dell’Isola ed è anche la zona più turistica insieme a kendwa, Kiwenga tutte ubicate nella zona nord. Alloggiare a Nungwi vi sarà utile per le escursioni ma se avete prenotato in un’altra zona non demordete è possibile muoversi per le escursioni da ogni parte dell’Isola.
Per i consigli sugli spostamenti, le escursioni, quali zone dell’isola scegliere per dormire puoi leggere questo post. Ti dico che noi abbiamo diviso la vacanza in due zone e ci siamo trovati benissimo, ma tutto dipende dai giorni che decidi di dedicare all’Isola. Ad ogni modo nell’articolo troverai ogni informazione utile.
Come è strutturata l’escursione a Nakupenda
Si parte dal proprio resort intorno alle 8 del mattino, ti ritroverai insieme al altre persone che quel giorno hanno prenotato l’escursione a meno che non hai deciso di prenotare un tour privato. Il tour in gruppo è consigliato vi renderà la giornata più vivace e divertente. Ad ogni modo sarete sempre voi a decidere al momento della prenotazione quale soluzione scegliere.
La prima tappa e’ il Porto di Stone Town. Una volta raggiunti cambierete mezzo di spostamento. Saluterete il pulmino per salire a bordo di una barca che vi condurrà a Prison Island.
1 tappa Prison Island (si resta sull’isola per pochissimo tempo)
Qualche breve notizia su Prison Island ovvero Isola della Prigione distante poco meno di 6 km da Stone Town;
Quest’isola fu disabitata fino al 1860, quando Majid bin Said, il primo Sultano di Zanzibar, donò l’isola a due mercanti arabi di schiavi. Con il tempo questi trasformarono l’isola in un luogo di detenzione per gli chiavi indisciplinati.
Quando Zanzibar divette un protettorato Britannico, l’isola fu acquistata dal Primo Ministro Britannico e vi fece costruire una prigione: da qui il nome: Prison Island.
All’inizio del XX secolo, in seguito allo scoppio delle Febbre gialla in Africa, la prigione fu convertita in Ospedale poichè l’Isola di Prison Island venne adibita a stazione di quarantena.
Tanto che nel 1923 l’isola fu ufficialmente ribattezzata “Quarantine Island” : L’Isola della quarantena.
Cosa vedere a Prison Island
Sull’Isola le rovine di ciò che ne resta dell’ex prigione circoscritta dall’oceano. Affacciarsi da lì e immaginarlo come luogo di detenzione per schiavi è davvero struggente.
Durante questo viaggio il contatto con la cultura del posto e con la popolazione è stato quello che abbiamo fatto di più in termini percentuali e tutto questo ci ha dato veramente tanto.
Ci hanno detto, infatti, che sia a Prison Island che a Stone town troviamo molte costruzioni in rovina proprio perchè il Governo locale non intende ristrutturare nè sistemare per evitare che si perda l’essenza dell’antico e le tracce del passato.
Le rovine non sono l’unica attrazione di Prison Island, che detto tra noi non sono nulla di che, in genere si va lì per salutare le tartarughe. Sull’isola vive una colonia di tartarughe di terra delle Seychelles.
Ce ne sono davvero tante di ogni dimensione, alcune sono davvero giganti, altre piccolissime. Noterete che sul guscio sono scritti dei numeri, quelli corrispondono all’età della tartaruga, la più anziana ha 190 anni.
Vi sarà possibile scattare un selfie con le tartarughe, accarezzarle e dargli da mangiare. Ebbene, all’ingresso distribuiscono foglie di insalata per tutti. Mi raccomando, presta sempre attenzione ad avere un comportamento adeguato per non spaventare nè ledere in alcun modo le tartarughe.
Al centro dell’Isola troverete anche una zona dove sono curate le tartarughe più piccole. Si tratta di un recinto dove vengono seguite, protette e custodite.
Oltre alle tartarughe troverai ad attenderti anche un simpatico e vivacissimo pavone.
La cosa bella di quest’Isola è che non svolge la funzione di recinto per le tartarughe giganti ma da barriera contro l’estinzione e il bracconaggio. Si tratta infatti di una specie vulnerabile protetta dal governo di Zanzibar.
2 tappa Nakupenda
Terminata la breve visita a Prison Island, la barchetta prosegue il suo tragitto in mare (breve) verso la lingua di sabbia di Nakupenda.
L’arrivo a Nakupenda è affascinante. Quando la barca avrà ormeggiato ti sembrerà di vivere in uno scenario da cartolina, panorama mozzafiato e colori strepitosi. Vi avverto non riuscirete in nessun modo a racchiudere in una foto la bellezza che vi circonda, neppure con strumenti sofisticati. Le tonalità dei colori sono assurde. L’oceano cambia sfumature da un secondo all’altro, insomma non vorrete più lasciarla.
Un pò di info su Nakupenda
Nakupenda è definita l’Isola che non c’è, proprio perchè scompare e ricompare a seconda delle maree.
Ci è stato detto da una locale che Il vero nome della lingua di sabbia è Pange Island. “Nakupenda” invece arriva dal nome di agenzia: “Nakupenda Isles Safaris” che per la prima, nel 1996, ha organizzato l’escursione oggi cosi popolare. Nakupenda tradotto in italiano significa Ti amo.
A Nakupenda si sosta per più tempo fino a dopo pranzo. L’escursione infatti comprende frutta frescatropicale (gustosissima), pesce e crostacei cucinati nel bel mezzo dell’Oceano Indiano. Guarda il video per credere!.
Abbiamo mangiato: Mango, papaya, cocco, ananas, banana rossa, cocomero, passion fruit, aragosta, cicala di mare, polpo, calamari e bibite fresche.
A Nakupenda potrai godere del mare, del sole, il cibo e fare quattro chiacchiere con le guide per imparare qualcosa in più sulle loro abitudini e tradizioni.
Porta sempre con te maschera e boccaglio, il fondale riserva sempre meravigliose sorprese.
Dopo il bagno e dopo aver mangiato abbiamo atteso che i costumi si asciugassero per riprendere la barchetta e recarci nel porto di Stone town.
3 Tappa Stone Town
La nostra escursione prevedeva anche la visita a Stone Town. In linea di massima stone town è abbinata al tour delle spezie, ma nel nostro caso era organizzata in questo modo.
Stone Town (Città di pietra) anche nota come Mji Mkongwe (“città vecchia” in lingua swahili) è la Capitale di Zanzibar, una Città antichissima e piena di storia nominata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
La sua architettura, riflette un mix di influenze che definiscono la cultura swahili. Per le vie di questa città troverai elementi moreschi, arabi, persiani, indiani ed europei.
Cosa vedere a Stone Town
La prima cosa da fare è perdersi nei vicoletti e tra le strade dell’antichissimo centro storico. Gli elementi di maggior risalto che incontrerai in questa città sono: pietra corallina, usata per le costruzioni, legno tipico di Zanzibar usato per i portoni e il caldo senso di accoglienza del popolo Zanzibarino.
Molti tra i portoni che vedrai a Zanzibar sono imponenti e affascinanti. Sono elaboratissimi e intagliati pieni di bassorilievi. I portoni così realizzati stavano a dimostrare la prosperità e salute della famiglia che viveva nella casa. Le figure rappresentate sui portoni in legno sono: palme da dattero, uva, fiori di loto, motivi ornamentali floreali. Ma anche animali come pesci, aquile o leoni per simboleggiare fertilità e potere sociale.
Non può mancare la visita al forte arabo, cuore pulsante di tutta la Città. Si tratta di una struttura difensiva fatta di pietra costruita alla fine del 1600 dagli Omaniti per difendersi dalle incursioni portoghesi.
Oggi nella struttura si trovano diversi negozi di souvenir e artigianato locale. Nei giorni di festa il piazzale è adibito a teatro ove si svolgono manifestazioni e concerti.
Quando abbiamo visitato il forte arabo l’emozione l’ha fatta da padrone, sia perchè sono riuscita ad assaporare l’essenza del passato, d’altronde stavamo attraversando luoghi millenari ricchi di storia, prigionia e di battaglie, sia perchè durante la nostra visita si trovava lì una scolaresca e tantissimi bambini del posto ci hanno accolti con mille jambo e hakuna matata.
Non lontano dal forte arabo si erge la struttura più importante di Zanzibar: Il Palazzo delle meraviglie. La più grande struttura architettonica di Zanzibar si affaccia sul mare e al suo interno e racchiude un museo. Il Palazzo un tempo era la dimora del Sultano.
Merita un giro anche la piazza di Kelele, un tempo il luogo più “rumoroso” della città. Era qui che si teneva il mercato degli schiavi. In questa piazza si erge la Cattedrale anglicana dedicata a Gesù Cristo (Christ Church).
All’interno della chiesa dove oggi si trova l’altare un tempo sorgeva il patibolo degli schiavi. Numerosi condotti sotterranei venivano utilizzati per il transito degli schiavi, sono ancora oggi visitabili.
Infine devi vedere il mercato di Darajani, sempre vivace ed affollatissimo, dove troverai di tutto. Frutta tropicale freschissima, spezie (che consiglio acquistare qui e non al tour delle spezie. Io le ho acquistate in entrambe i luoghi ma al mercato mi sono costate molto meno).
Vi è una zona del mercato coperto in cui vengono venduti carne e pesce. Io l’ho girato molto velocemente a causa dell’odore nauseabondo.
A Stone Town abbiamo visto dall’esterno la casa di Freddy Mercury senza però visitarla. Freddy Mercury nacque a Stone Town il 5 Settembre del 1946 nell’allora protettorato britannico di Zanzibar. I suoi genitori si trasferirono lì a causa del lavoro del padre presso la segreteria di stato per le colonie.
Molti girano per le strade di Stone town in completa autonomia, altri si affidano alle guide.
Noi abbiamo scelto la guida che si è reputata utile poichè ci ha descritto in italiano ogni minimo particolare. Non ho trovato la città pericolosa e mi sono sentita molto tranquilla e a mio agio.
Un consiglio per visitare la Città è quello di indossare vestiti coprenti fino al finocchio e fino alle spalle per rispetto della popolazione musulmana, e sempre per tale motivo evitare di bere alcolici per strada ed evitare di mangiare in strada durante il Ramadan.
Come organizzare un’escursione a Nakupenda, Prison Island e Stone Town
L’ escursione a Nakupenda è organizzata da agenzie, guide locali autorizzate, beach boys e anche dai Masai. Se sei partito e hai dimenticato di organizzarla stai tranquillo che ti proporranno escursioni su ogni angolo dell’Isola in cui metterai piede, non corri il rischio di non poterla fare.
Personalmente ho deciso di organizzare le escursioni direttamente sul posto. Se mi segui saprai che ogni volta che organizzo un viaggio che sia un week end o una vacanza estiva non lascio nulla al caso. Organizzo tutto nei minimi dettagli. Questa volta però non l’ho reputato necessario, anzi avevo la necessità di conoscere sul posto le guide prima di sceglierle.
Sono arrivata a questa scelta dopo essermi documentata a lungo sull’argomento. In rete girano recensioni di ogni tipo relativamente alle escursioni a Zanzibar e quindi anche se non bisogna mai prendere per oro colato ciò che si legge in rete, è anche prudente avere sempre gli occhi aperti quando siamo lontani da casa.
Come vi dicevo ho letto di tutto, perchè a Zanzibar le escursioni sono organizzate un pò da tutti e il rischio di trovarsi in situazioni spiacevoli è alto quando le escursioni sono organizzate da persone non autorizzate. Non starò qui a consigliarti la guida da scegliere, se hai avuto modo di spulciare un pò il blog avrai notato che in questo spazio non si pubblicizzano attività commerciali a dispensiamo solo consigli sulla base della nostra esperienza personale.
Dunque il consiglio numero uno è quello di affidarsi a guide autorizzate, in questo modo non solo vi affiderete nelle mani di persone esperte ma eviterete spiacevoli inconvenienti. Ebbene, ho letto, e ribadisco prendetelo con le pinze, di persone che durante un’escursione a seguito di controlli di polizia è stata costretta a ritornare a casa a piedi o lasciata in mare per l’assenza delle autorizzazioni. Io non ero presente, non posso testimoniarlo non è accaduto davanti a me ma la differenza tra una guida autorizzata e non autorizzata in qualche modo ci sarà.
I prezzi non variano di molto.
Per questa escursione abbiamo speso 50 euro a testa.
Per tutte le informazioni relative all’organizzazione del tuo viaggio a Zanzibar, escursioni, clima, leggi questo articolo.
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