Green Pass falsi su telegram stanati grazie alle segnalazioni sull’app Youpol. L’ emergenza sanitaria e la conseguente pandemia di Coronavirus, ha di fatto creato due schieramenti diametralmente opposti: quello pro vaccino e quello no vax. Quelli favorevoli all’utilizzo di un pass per lo svolgimento delle normali attività quotidiane e quelli che negano tale necessità.
Aldilà delle considerazioni personali e della libera scelta di ciascun individuo relativamente alla tematica della salute, la situazione concernente l’utilizzo del green pass non è di poco conto e continua a scaldare gli animi della popolazione tenendo il dibattito sempre vivo.
Fatto sta che in questi ultimi giorni sono stati scovati numerosissimi furbetti del green pass. Diverse le misure cautelari, in tanti sono finiti sotto processo. E’ sufficiente cercare sul web per rendersi conto delle innumerevoli notizie provenienti da diverse Regioni di Italia aventi ad oggetto i furbetti del vaccino e del green pass. Oggi parliamo dei falsi green pass acquistati mediante canale Telegram.
Che cosa è accaduto
Un giro di falsi green pass su telegram è stato scoperto e stanato dal Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza. La truffa aveva per oggetto la vendita su canali telegram di falsi green pass al prezzo di 100 euro cadauno pagati in criptovalute (Bitcoin ed Ethereum), ma anche con PayPal e carte regalo Amazon. I truffatori assicuravano l’autenticità del green pass mediante la formula “soddisfatti o rimborsati” grazie anche a una presunta complicità da parte del personale sanitario
Le pagine telegram poste sotto sequestro riportavano indicazioni circa le modalità di acquisto dei certificati verdi. Dal costo alle modalità, disponibili in ogni formato sia digitale che cartaceo, nonché nella variante del super green pass.
Le false certificazioni verdi erano dotate di qr code idoneo a superare i controlli. Non solo. Previsti anche particolari sconti in caso di acquisto di più attestati. Disponibile, infatti, la formula del “pacchetto famiglia”, con 4 green pass a “soli 250 euro”. I truffatori inoltre consideravano “garantita” la piena affidabilità ed efficacia delle certificazioni, nonché un “servizio di assistenza” in caso di problemi.
L’acquisto avveniva per il tramite di canali Telegram, una tra le più applicazioni di messaggistica istantanea, contenenti annunci di vendita di falsi green pass.
I cybertruffatori al fine di creare la falsa certificazione verde chiedevano agli acquirenti le immagini del documento d’identità e della tessera sanitaria. Tra i dati richiesti anche data e luogo di inoculazione del vaccino.
Una volta ricevuti tali dati nonché il pagamento, i truffatori inviavano il Green Pass falso.
Le segnalazioni su Youpol hanno consentito di scoprire Il giro dei falsi green pass su Telegram
Secondo le ultime notizie, sembrerebbe infatti che le indagini siano state avviate grazie ad una segnalazione anonima effettuata sull’applicazione Youpol. Vi avevamo già parlato a inizio pandemia dell’utilissima applicazione della Polizia, Youpol. Essa nel corso dell’emergenza sanitaria ha fornito un valido contributo alle forze dell’ordine ma anche ai cittadini.
Dall’inizio del periodo di emergenza epidemiologica, preziosissime sono state le segnalazioni relative ad assembramenti, al mancato utilizzo dei dispositivi di protezione, i mancati controlli e sul possesso Green pass.
Tali segnalazioni hanno garantito alle forze dell’ordine un capillare controllo ancor più tempestivo ed immediato.
Ricordiamo che la Polizia di Stato grazie all’applicazione Youpol ha apportato un valido contributo nella segnalazione di reati di violenza domestica, bullismo e spaccio.
L’ utilizzo dell’app durante la pandemia e sopratutto durante il lokdown è incrementato a dismisura, complice la forzata permanenza a casa e dunque la convivenza.
Gli acquirenti oltre che violare gli obblighi imposti dal Governo per contrastare la diffusione del COVID-1, di accedere ai luoghi pubblici muniti di green pass e passibili di denuncia, rischiano anche grosso dal punto di vista della privacy.
Risultano essere tantissimi gli utenti dell’applicazione Telegram che, pur di riuscire ad ottenere il green pass senza effettuare il vaccino, hanno consegnato ai criminali del web i propri dati sensibili e i documenti. I dati personali consegnati ai cybercriminali, infatti, potrebbero essere utilizzati per ulteriori e differenti attività illecite a loro insaputa. Secondo gli esperti, i dati personali degli utenti sono a rischio poichè possono essere impiegati per aprire conti on line, carte di credito o account presso le principali piattaforme di e-commerce, furti di identità o per compiere altri reati in un ciclo che la Polizia Postale definisce “potenzialmente infinito”.
Il dato allarmante risultante dagli approfondimenti della Guardia di Finanza è di almeno 140.000 utenti che si sono collegati ai canali attualmente oscurati allo scopo di ottenere informazioni o le false certificazioni.
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