Che cos’è un test sierologico? è attendibile? Che differenza c’è con il tampone faringeo? Come viene effettuato? Quando è possibile farlo ? che informazioni fornisce? Di seguito tutto quello che c’è da sapere su questo strumento che sarà un protagonista della fase 2
Che cos’è un test sierologico?
Il test sierologico è uno strumento di analisi che permette di verificare se l’organismo è entrato in contatto con il virus ed ha sviluppato gli anticorpi contro di esso. In altre parole, il test sierologico misura la risposta del sistema immunologico all’infezione.
Qual è la differenza tra il test sierologico e il tampone nasofaringeo?
Il tampone è utilizzato al fine di diagnosticare l’infezione in corso. Esso verifica nel momento in cui ci sottoponiamo al tampone se nelle nostre vie aeree è presente il virus. In caso di positività l’infezione è acuta ed è in corso.
Il test sierologico non verifica se una persona è affetta da Coronavirus nel momento in cui esso viene effettuato, ma rileva gli anticorpi che l’organismo ha prodotto contro il virus. Nel caso in cui gli anticorpi vengono trovati significa che il soggetto è venuto a contatto con il virus, ma questo test non discrimina se l’infezione è ancora in corso o se il contatto è stato precedente. In caso di positività va quindi eseguito il tampone nasofaringeo.
Come viene effettuato ?
Esistono due tipologie di test sierologici
- Test rapido: con una goccia di sangue ottenuta con un prelievo capillare riesce a stabilire se una persona ha prodotto anticorpi e quindi è entrata a contatto con il virus. Questi tipi di test danno esito dopo 15 minuti.
- Test quantitativo: viene fatto attraverso un prelievo venoso e riesce ad individuare in maniera specifica non soltanto la presenza ma anche le quantità di anticorpi che l’organismo ha prodotto. Sono fatti in laboratorio e sono più affidabili dei precedenti.
Cosa sono gli anticorpi?
Gli anticorpi sono proteine che si trovano prevalentemente nel nostro sangue e ci difendono dalle malattie in special modo da quelle infettive.
I test sierologici per covid 19 rilevano gli anticorpi (immunoglobuline) IgM, IgA e IgG.
Le IgM so quelle che l’organismo produce per prime in caso di infezione, con il passare del tempo il loro livello cala e cominciano ad aumentare le IgG. La presenza di quest’ultime rivela che l’infezione si è verificata già da diverso tempo. Le IgG rimangono nel sangue per tutta la vita come memoria immunologica e ci difendono dalle future infezioni.
I test sierologici sono affidabili ?
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità
Per questa ragione, fermo restando che l’esito del test va sottoposto al giudizio dello specialista infettivologo o virologo , ad oggi se una persona risulta positiva al test per IgM, può significare che ha avuto un contatto recente col SARS-CoV-2 , in quel caso sarà necessario sottoporsi ad un tampone naso-faringeo.
Il tampone sarà lavorato in laboratorio mediante un’analisi che prende il nome di RT-PCR essa è capace di identificare il virus.
Se dal test risulta che le IgM sono negative?
La negatività al test delle IgM non esclude l’infezione. Chi si è sottoposto al test infatti potrebbe aver contratto l’infezione pochi giorni prima dell’esecuzione del test e non aver ancora formato gli anticorpi. Il test infatti non andrebbe fatto prima di 10 giorni dall’ipotetico momento del contagio. Se non si ha la certezza di aver eseguito il test dopo questo periodo che la medicina definisce con il termine di fase finestra, la soluzione è quella di ripetere il test ad una distanza più ampia di almeno 20\30 giorni.
Comments 1