Più morti nel 2019 che nel 2020 è questa la bufala che gira in rete, ma è vero che ci sono stati più morti nel 2019 che durante il periodo del Coronavirus? Siamo di fronte all’ennesima pericolosa bufala. Ecco i dati dell’Istat pubblicati il 4 Maggio 2020.
Circola in rete un’immagine che riporta il confronto tra i dati dei decessi del primo trimestre del 2019 e quello del 2020. Il post diventato ormai virale mostrerebbe con un certo allarmismo che i decessi avvenuti in Italia nei primi tre mesi del 2020 sono inferiori rispetto a quelli del primo trimestre del 2019. Con la conseguente e pericolosa riflessione che il Coronavirus non sarebbe un nemico così atroce.
Ma questi dati sono reali oppure ci troviamo di fronte all’ennesima bufala?
E’ doveroso analizzare nel dettaglio i dati indicati nell’immagine al fine di limitare gli effetti pericolosi della disinformazione sopratutto in una materia così delicata come quella della salute.
L’immagine riporta i seguenti dati:
DECESSI TOTALI NEI PRIMI 3 MESI DEL 2019 –> 185.967
DECESSI TOTALI NEI PRIMI 3 MESI DEL 2020 –> 165.367
Da una prima lettura sembrerebbe che si muoia meno durante l’emergenza sanitaria da Coronavirus che normalmente. Ma allora il Coronavirus non è quella bestia che vorrebbero farci credere?
ASSOLUTAMENTE NO, è tutto FALSO.
E allora come mai dall’immagine si legge che durante il Coronavirus i decessi sono 20.600 in meno?
Facciamo chiarezza
I dati che l’immagine indica relativamente ai decessi del primo trimestre del 2019 sono veri ed è possibile riscontrarli accedendo alla prima fonte che la stessa cita ovvero demo.istat.it. Dal fotogramma di seguito riportato si apprende, con facilità, che dalla somma dei dati relativi ai morti del primo trimestre del 2019 viene fuori proprio la cifra che l’immagine indica.
La seconda fonte che l’immagine indica a riprova della propria tesi è il sito italia.org, che ricordiamo non è uno strumento Istat. Le statistiche fornite dal sito in questione aggiornati al 7 maggio 2020 indica che il numero dei morti è di 234.901.
Più morti nel 2019?
I dati che l’immagine indica quali 165.367 decessi dal 01/01/2020 al 30/03/2020 sono falsi. E’ importante rilevare che quando l’immagine veniva diffusa sui canali social i dati relativi a quel periodo non erano ancora stati diffusi dall’Istat in maniera completa.
L’Istat ha pubblicato i dati quasi completi in data 4 Maggio 2020 con un Rapporto estremamente dettagliato.
Rapporto Istat ” Impatto dell’epidemia covid- 19 sulla mortalità totale della popolazione residente, primo trimestre 2020″ del 4 Maggio 2020
A riprova che i dati indicati all’interno dell’immagine sono falsi dobbiamo necessariamente fare riferimento ai dati forniti dall’istat. Il Rapporto Istat sull’impatto dell’epidemia sulla mortalità, redatto insieme all’Istituto Superiore di Sanità del 4 maggio 2020, ha rivelato che nel mese di Marzo 2020 il numero di decessi è aumentato del 49,4% rispetto al Marzo 2019.
Il dato non è ancora completo ma relativo all’ 87% dei comuni Italiani (un campione di 6.866 comuni su 7.904 complessivi). L’importanza del dato è acclarata, si tratta infatti della prima volta che l’Istat diffonde questa informazione su un numero così elevato di comuni italiani.
Il rapporto oltre ad essere interessante è molto dettagliato poichè redatto con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità e l’integrazione della fonte anagrafica (ANPR e comuni) e dei dati dell’Anagrafe tributaria.
Il coronavirus spacca l’Italia in tre
Il rapporto dell’Istat dimostra tre situazioni differenti in Italia. Le regioni del sud e le isole sono le meno colpite, in quelle del Centro il virus si è diffuso in maniera più elevata rispetto al Sud mentre sono state le regioni del Nord ad essere le più colpite.
La Figura 1 mostra l’andamento del numero dei contagi segnalati per data di
diagnosi (disponibile per 110.277 dei 113.312 casi) nelle aree a bassa (sud e isole), media (centro) e alta incidenza (nord). La curva epidemica sottolinea un inizio anticipato dell’epidemia nelle aree ad alta
incidenza che raggiungono il picco dei casi il 20 marzo 2020 per poi diminuire costantemente.
La figura 2 di seguito invece, rappresenta la curva dei decessi, essa riflette i casi di contagio rappresentati in figura 1 ma risulta ritardata di una/ due settimane. La grande maggioranza dei decessi si registra nelle province a diffusione alta (89%). E’ dell’8% nelle aree a diffusione media e del 3% in quelle a diffusione bassa.
Le province che hanno pagato il prezzo più caro in termini di vite umane sono Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%), Parma (208%), Lecco (174%), Pavia (133%), Mantova (122%), Pesaro e Urbino (120%). Gli incrementi percentuali dei decessi sono riferiti al mese di marzo 2020 rispetto al marzo 2015-2019.
Durante il Coronavirus Al Centrosud meno decessi rispetto ai 5 anni prima
Dall’analisi del Rapporto dell’Istat è emerso che nelle regioni di Italia meno colpite dal virus nel marzo 2020 i decessi registrati sono addirittura inferiori rispetto alla media degli scorsi anni. I dati sono riferiti a 1.817 comuni e 34 province del Centro Sud .Il numero di morti risulta inferiore dell’ 1,8% rispetto alla media dei cinque anni precedenti.
Relativamente alle grandi Città del centro e del Sud segnaliamo Roma che ha registrato a inizio Marzo il – 9,4% rispetto alla mortalità media degli ultimi cinque anni e Napoli che ha registrato – 0,9 % di decessi.
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